domenica 7 aprile 2013

Il potere della musica di Swami Sivananda Saraswati


La musica è la più antica delle arti. È il mezzo di espressione delle emozioni. La musica accende l’amore e suscita speranza. La musica ha innumerevoli voci e strumenti. La musica è nei cuori di tutti gli uomini e tutte le donne. La musica è sulle loro lingue, è nel vento e nelle onde. La musica è nell’usignolo. È nelle stelle del cinema e nei musicisti. È nei concerti, nelle orchestre, nei teatri. C’è musica nei ruscelli. C’è musica nel pianto dei bambini. C’è musica in tutte le cose se hai le orecchie per ascoltare.

Il suono è la prima manifestazione dell’assoluto. Caricato al massimo con la forza trascendente dell’anima, il suono è in tutta la creazione il potente principio che influenza ampiamente e porta sotto controllo in modo efficace tutte le altre manifestazioni. Si possono citare molti esempi a testimonianza della forza del suono sia sull’individuo sia sul cosmo.

Abbiamo sentito come Tansen sia stato capace di far piovere con il Megha Raga, come abbia acceso una lanterna cantando il Deepaka Raga. Ci sono racconti di come i lama tibetani abbiano allontanato le nuvole portatrici di pioggia o raccolto le nuvole per farle piovere soffiando nei corni e nelle trombe e percuotendo i tamburi.

Abbiamo anche sentito come il cervo sia intrappolato dai suoni dolci, come il cobra sia incantato dalla musica dolce. Nada (ndr il suono) intrappola la mente. La mente si dissolve nel dolce nada. Sii consapevole del potere dei suoni dolci e gentili: Sa, Re, Ga, Ma, Pa, Dha, Ni, Sa. La musica fa l’incantesimo di placare una tigre feroce. Essa scoglie le rocce e piega l’albero di baniano. Rapisce, culla e dona energia. Eleva, ispira, rafforza e rinvigorisce. La musica vibra nella memoria.

La musica riempie la mente di saggezza. La musica genera armonia nel cuore. La musica scioglie il cuore più duro. Essa ammorbidisce la natura brutale. La musica conforta, consola e rallegra gli afflitti. Essa conforta che è solo e infelice. La musica rimuove preoccupazioni, inquietudini e ansie. Ti fa dimenticare il mondo. La musica rilassa ed eleva.

La musica non è uno strumento per solleticare i nervi o soddisfare i sensi. È un sadhana che ti aiuta a raggiungere l’autorealizzazione. La musica dovrebbe essere considerata come yoga. La vera musica può essere gustata solo da chi ha liberato se stesso dalla mondanità e che pratica musica come un sadhana verso l’autorealizzazione.

Tyagaraja era un devoto di Lord Rama. La maggior parte delle sue canzoni religiose sono preghiere a Lord Rama, Egli ebbe insegnamenti diretti da Lord Rama in diverse occasioni. Mira si trovò faccia a faccia con Khrishna. Lei parlò col suo amato. Lei bevve il  Krishnaprema-rasa (ndr il nettare dell’amore di Khrishna). Lei cantò dal profondo del cuore la musica della sua anima, la musica del suo amato, la sua esperienza spirituale unica.

La musica è nada yoga. Le varie note musicali hanno le loro corrispondenti nadi, o canali sottili, nei chakra. La musica fa vibrare queste nadi, le purifica e risveglia il potere psichico e spirituale che dormono in esse. La purificazione delle nadi non solo assicura pace e felicità per la mente ma fa evolvere nel sadhana e aiuta gli aspiranti a raggiungere molto facilmente lo scopo della loro vita.

La dolce melodia esercita una potente influenza sulla natura fisica di ogni essere vivente. Intrappolata nella musica, la mente misteriosa con i suoi desideri e i pensieri incessanti se ne sta inattiva nel grembo del sadhaka; egli può far danzare la mente secondo la sua propria melodia, controllarla secondo la sua volontà, darle una forma a suo piacimento. La mente, la bacchetta magica di Maya, il terrore di tutti gli aspiranti spirituali, è perfettamente sotto controllo nelle mani della musica.
La meraviglia delle meraviglie è che non è solo la mente del musicista a essere controllata, ma anche le menti di tutti coloro che ascoltano la musica. Essi diventano calmi e beati. Ecco perché grandi santi come Mira Bai, Tukaram, Kabir Das, Tyagaraja, Purandara Das e altri hanno tessuto le loro esperienze nella dolce musica. Con la dolce musica questi sublimi pensieri entrano facilmente nel cuore dell´ascoltatore, che in altri tempi è premurosamente custodito dal cobra della mondanità.

I rishi di un tempo hanno invariabilmente scritto i loro ispirati lavori sia in forma di poesia sia in forma di canti. I veda, gli smriti i purana ecc. sono tutti adattabili alla musica e sono composizioni metriche. C’è ritmo, metro e melodie in essi. Il Sama Veda, specialmente, è impareggiabile nella sua musica.  

La musica è un aiuto nella cura delle malattie. I saggi affermano che molte malattie possono essere curate dal melodioso suono di un flauto o di un violino, di una vina o di un sarangi. Il ritmo armonioso prodotto dalla musica dolce fa uscire il malanno. Il malanno esce e incontra l’onda della musica. I due si fondo e svaniscono nello spazio.

La musica rilassa la tensione nervosa e fa in modo che le parti del corpo in tensione recuperino le loro normali funzioni. Quando tutte le altre medicine hanno fallito nel curare una malattia, il kirtan farà meraviglie. Provate questa medicina unica e otterrete i suoi meravigliosi benefici. Se cantate un kirtan al capezzale di un malato, egli presto guarirà.

La musica addolcisce persino i cuori di pietra. Se c’è qualcosa che può cambiare il cuore molto velocemente quella è la musica e la danza. Questo metodo è usato nella kirtan bhakti, ma è diretto verso Dio invece che verso piaceri sensuali. Le emozioni sono dirette verso la divinità. Il cuore è facilmente purificato.

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