domenica 14 luglio 2013

La pratica

da Yoga Nidra di Swami Hridayananda Saraswati


Lo yoga nidra può essere suddiviso nei seguenti nove passaggi:
1.      sistemazione preliminare del corpo;
2.      rilassamento preliminare dell’intero corpo;
3.      rilassamento preliminare della mente;
4.      sankalpa o risoluzione, un’affermazione semplice della volontà individuale;
5.      rotazione della coscienza attraverso tutte le parti del corpo, esterne ed interne;
6.      consapevolezza delle sensazioni;
7.      visualizzazione;
8.      consapevolezza dei simboli e dei centri psichici;
9.      ritorno alla consapevolezza esteriore.
Questi nove passaggi sono consequenziali e devono essere praticati uno dopo l’altro nell’ordine dato. Le variazioni si possono adottare solo all’interno di questo schema.
Le istruzioni di yoga nidra si possono dare in tre modi: direttamente dalla voce di un insegnante, con l’ausilio di una registrazione o seguendo i comandi della nostra mente. La cosa migliore è seguire un insegnante che potrà modificarle in base alle nostre esigenze. Quando il metodo corretto sarà ben impresso nella nostra mente, si potrà praticare da soli oppure seguendo una registrazione.

Collegamento sonoro
Durante yoga nidra, non c’è bisogno di contatto fisico fra insegnante e praticante. Il contatto è psichico attraverso il suono della voce. La voce dell’insegnante dovrebbe essere calma e limpida. La velocità delle istruzioni dovrebbe essere tale da catturare l’attenzione del praticante e può variare in base alla situazione. L’insegnante deve sentire i bisogni dello studente, di conseguenza, è necessaria l’intuizione. Le istruzioni catturano l’attenzione e impediscono alla mente di girovagare o speculare sui problemi.  Le istruzioni possono rallentare quando lo studente raggiunge un profondo stato di rilassamento. Per il praticante, il suono della voce è molto importante. E’ il contatto che gli permette di mantenere la consapevolezza mentre si esplorano gli strati più profondi della mente. Senza questa guida, si addormenterebbe presto (che è accettabile nel caso di insonnia). Va compreso che yoga nidra è molto potente ed efficace quando il praticante non intellettualizza le istruzioni e quando non cerca di ricordarle. Dovrebbe seguirle spontaneamente senza troppi sforzi. Il segreto di uno yoga nidra di successo è quello di lasciarsi andare al fluire del suono della voce.

Consigli utili
Cerca di essere a tuo agio in una posizione confortevole prima di iniziare con la pratica; esaudisci il bisogno di muoversi, grattarsi, ecc.
Per ottenere il massimo dalla pratica, cerca di fare tutte le operazioni preliminari.
Puoi praticarla  ad ogni ora del giorno e della notte ma non dopo i pasti (aspetta almeno un’ora). Pratica quando ti senti stanco fisicamente o mentalmente. Se soffri di insonnia o di sonno disturbato, pratica prima di andare a letto.

Yoga nidra significa sonno con uno stato di consapevolezza interna. C’è molta differenza fra il sonno ordinario e il sonno psichico. Nel sonno ordinario non c’è consapevolezza, né interna né esterna. In yoga nidra, al contrario, c’è uno stato di veglia dell’ambiente interno. Non c’è invece differenza per chi osserva dall’esterno i due tipi di sonno.
L’essenza dello yoga nidra è la consapevolezza. Prima della pratica, ripeti a te stesso: “Sto per rilassarmi completamente ma non dormirò”. Questa risoluzione può essere ripetuta più volte durante la pratica. Il sonno è difficilmente controllabile in yoga nidra in quanto ci si rilassa molto. Anche se abbiamo dormito dieci ore, la pratica può far addormentare. Bisogna mantenere consapevolezza in ogni momento. Bisogna mantenersi allerti e lucidi senza tensione. Bisogna trovare un equilibrio fra troppo sforzo e mancanza di sforzo, uno induce tensione, l’altro il sonno


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