Lo yoga nidra può essere suddiviso nei
seguenti nove passaggi:
1.
sistemazione
preliminare del corpo;
2.
rilassamento
preliminare dell’intero corpo;
3.
rilassamento
preliminare della mente;
4.
sankalpa
o risoluzione, un’affermazione semplice della volontà individuale;
5.
rotazione
della coscienza attraverso tutte le parti del corpo, esterne ed interne;
6.
consapevolezza
delle sensazioni;
7.
visualizzazione;
8.
consapevolezza
dei simboli e dei centri psichici;
9.
ritorno
alla consapevolezza esteriore.
Questi nove
passaggi sono consequenziali e devono essere praticati uno dopo l’altro
nell’ordine dato. Le variazioni si possono adottare solo all’interno di questo
schema.
Le istruzioni di yoga nidra si possono
dare in tre modi:
direttamente dalla voce di un insegnante, con l’ausilio di una registrazione o
seguendo i comandi della nostra mente. La cosa migliore è seguire un insegnante
che potrà modificarle in base alle nostre esigenze. Quando il metodo corretto
sarà ben impresso nella nostra mente, si potrà praticare da soli oppure
seguendo una registrazione.
Collegamento sonoro
Durante yoga nidra, non c’è bisogno di
contatto fisico fra insegnante e praticante. Il contatto è psichico attraverso il suono della voce. La
voce dell’insegnante dovrebbe essere calma e limpida. La velocità delle
istruzioni dovrebbe essere tale da catturare l’attenzione del praticante e può
variare in base alla situazione. L’insegnante deve sentire i bisogni dello
studente, di conseguenza, è necessaria l’intuizione. Le istruzioni catturano
l’attenzione e impediscono alla mente di girovagare o speculare sui problemi. Le istruzioni possono rallentare quando lo
studente raggiunge un profondo stato di rilassamento. Per il praticante, il
suono della voce è molto importante. E’ il contatto che gli permette di
mantenere la consapevolezza mentre si esplorano gli strati più profondi della
mente. Senza questa guida, si addormenterebbe presto (che è accettabile nel
caso di insonnia). Va compreso che yoga nidra è molto potente ed efficace
quando il praticante non intellettualizza le istruzioni e quando non cerca di
ricordarle. Dovrebbe seguirle spontaneamente senza troppi sforzi. Il segreto di
uno yoga nidra di successo è quello di lasciarsi andare al fluire del suono
della voce.
Consigli utili
Cerca di essere a tuo agio in una
posizione confortevole
prima di iniziare con la pratica; esaudisci il bisogno di muoversi, grattarsi,
ecc.
Per ottenere il
massimo dalla pratica, cerca di fare tutte le operazioni preliminari.
Puoi praticarla ad ogni ora del giorno e della notte ma non
dopo i pasti (aspetta almeno un’ora).
Pratica quando ti senti stanco fisicamente o mentalmente. Se soffri di insonnia
o di sonno disturbato, pratica prima di andare a letto.
Yoga nidra significa sonno con uno stato
di consapevolezza interna.
C’è molta differenza fra il sonno ordinario e il sonno psichico. Nel sonno
ordinario non c’è consapevolezza, né interna né esterna. In yoga nidra, al
contrario, c’è uno stato di veglia dell’ambiente interno. Non c’è invece
differenza per chi osserva dall’esterno i due tipi di sonno.
L’essenza dello yoga
nidra è la consapevolezza. Prima della pratica,
ripeti a te stesso: “Sto per rilassarmi completamente ma non dormirò”. Questa
risoluzione può essere ripetuta più volte durante la pratica. Il sonno è
difficilmente controllabile in yoga nidra in quanto ci si rilassa molto. Anche
se abbiamo dormito dieci ore, la pratica può far addormentare. Bisogna
mantenere consapevolezza in ogni momento. Bisogna mantenersi allerti e lucidi
senza tensione. Bisogna trovare un equilibrio fra troppo sforzo e mancanza di
sforzo, uno induce tensione, l’altro il sonno
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