martedì 20 agosto 2013

Sognare consciamente

Da “Sui Sogni “
Dagli insegnamenti di Swami Sivananda Saraswati
YOGA GOLDEN JUBILEE Year1 – issue 6 -  June 2012 pag. 22

Durante lo stato di sogno, l’anima dell’individuo non sa che sta sognando. Non è  consapevole di se stessa perché è legata dai gunas di prakriti; passivamente osserva le creazioni della mente sognatrice come effetto dei samskaras dello stato di veglia.

Durante lo stato di sogno è possibile rimanere coscienti del fatto che si sta sognando. Se si impara ad essere testimoni dei propri pensieri quando svegli, si può arrivare ad essere consapevoli anche nel sogno. Si possono alterare, fermare o creare i pensieri e di conseguenza rimanere svegli anche in questo stato.
Se si riesce a controllare i pensieri nello stato di veglia, li controlleremo anche nel sogno.

Il significato

Talvolta i sogni sono interessanti e si avverano, predicono eventi.
Il primo gennaio 1947, un signore di Haridwar sognò che sarebbe stato a Benares la notte del tre gennaio. Si rivelò vero. Un ufficiale sognò che era stato trasferito ad Allahbad e la stessa mattina ricevette l’ordine di trasferimento. Un’altra persona sognò che avrebbe avuto un incidente in macchina il sabato seguente e così accadde. Si può fare una corretta predizione riflettendo sui sogni.

Nessuno si conosce veramente se non ha analizzato i propri sogni. Lo studio dei sogni dimostra come sia misteriosa l’anima. I sogni rivelano l’aspetto della propria natura, quella che trascende la conoscenza razionale. Ogni sogno ha un significato.

Un sogno è come una lettera scritta in un linguaggio sconosciuto. Molti enigmi della vita si risolvono attraverso i suggerimenti forniti dai sogni.

I sogni indicano in quale direzione sta andando la vita spirituale di una persona.
Attraverso l’osservazione dei sogni, si può ricevere un consiglio adeguato per auto correggersi o per sapere come agire in una particolare situazione.

I sogni segnano un sentiero sconosciuto allo stato di veglia.
I santi e i saggi appaiono nei sogni durante i tempi difficili e ci mostrano la via.

La vera realtà

Chi pratica il Vedanta studia attentamente il sogno e il sonno profondo dimostrando in una maniera logica che lo stato di veglia è irreale tanto quanto quello del sogno. Dichiara che l’unica differenza fra i due stati è che la veglia è un sogno molto lungo, deergha swapna.
Fino a quando si sogna, gli oggetti dei sogni sono reali, quando ci si sveglia, il mondo dei sogni diventa falso. Con l’illuminazione o la conoscenza di Brahman, questo mondo di veglia diventa irreale come quello del sogno.
La verità è che non nessuno dorme, sogna e si sveglia perché non c’è realtà in questi tre stati.


Per questo vi invito a  trascendere i tre stati e rimanere nel quarto stato di turiya, la beatitudine eterna di Brahman. Rimanete in a, la vostra personale forma di verità, coscienza e felicità.


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