tratto da http://www.yogamag.net/archives/1992/bmar92/sat292.shtml
Shanti
Path ha due significati.
Principalmente è un mantra di pace e prosperità che
tradizionalmente viene recitato alla fine di ogni sessione di yoga per
infondere il corpo e la mente di vibrazioni e sentimenti positivi ma serve
anche alla personalità psichica, che viene influenzata dalle vibrazioni, per
ricordarsi dello scopo spirituale.
Gli
yogi hanno sempre considerato l’essere umano anche come un essere spirituale.
Questo non è solo un concetto; gli yogi sostengono che si può fare esperienza
dell’essere spirituale e dell’essere mentale attraverso la percezione del corpo
così come normalmente si percepisce l’essere fisico. Sia che siate cinesi,
giapponesi, indiani o australiani, il corpo è sempre lo stesso. Due braccia,
due gambe, una testa, due occhi; è come uno stampo di Dio che è stato messo in
ogni luogo. Ci sono solo delle differenze fisiche, altezza, colore, ecc. ma il
corpo fisico è quello, per tutti.
Allo
stesso modo, si considera la mente come se avesse un corpo e le eccentricità
della mente, le diversità della mente non sono altro che la personalità
individuale. Bisogna però considerare che la mente ha anche una forma
generalmente non percepibile così come
l’atma, il corpo spirituale. Quando ci
confrontiamo con l’intelletto sul piano grossolano, anche il corpo
spirituale o atma interagisce sotto forma di vibrazioni.
Per comunicare
esternamente, utilizziamo l’hindi, l’inglese oppure altre lingue ma
internamente la comunicazione conosce un linguaggio di vibrazioni che è
universale. Tutti noi ne abbiamo fatto esperienza quelle volte che abbiamo
percepito sensazioni buone o cattive nei confronti di qualche persona senza
neanche parlare con loro ma solo attraverso l’ausilio delle vibrazioni emanate.
I
mantra tendono a influenzare e risvegliare il campo vibratorio psichico senza
la necessità di comprenderli razionalmente, logicamente. Cantare e ripetere un
mantra produce una sorta di cambiamento interno del quale però non si può fare
esperienza immediata a livello esteriore.
Ogni
mantra risveglia un particolare centro. Attorno ai chakra ci sono molti centri
psichici che noi percepiamo come riflessi dei chakra stessi. Ogni mantra
stimola uno dei centri minori e una combinazione di diversi suoni può
influenzare, alterare o produrre un cambiamento nella funzione generale di
tutti i chakra.
Quando
cantiamo lo shanti path alla fine di una seduta di yoga avviene un cambiamento
nell’atmosfera intorno al corpo, dentro il corpo, intorno alla mente, nella
struttura delle emozioni e dello spirito. In quel momento in cui creiamo la
vibrazione, influenziamo direttamente il nostro corpo spirituale. Facciamo un
esempio; se siete concentrati su qualche tipo di attività e qualcuno vi viene a
chiedere qualcosa di completamente diverso, vi fermate e prima di reagire
avrete bisogno di qualche secondo; dovete ridirigere la vostra attenzione,
spostare la vostra mente da una cosa ad un’altra.
E’
così che nella meditazione, nelle asana, nel pranayama, nei kriya, nei satsang,
nei kirtan, la mente viene distratta dal suo flusso comportamentale naturale
per essere direzionata verso quello che stiamo facendo. In quel momento, il
mantra entra in azione e crea delle onde che ci aiutano a focalizzare. E’ come
pulire un vecchio tappeto; inizialmente vi sembra di non raccogliere tanto
sporco ma se insistete vi accorgerete che viene su sempre più polvere, anche
quella impercettibile.
Lo
Shanti Path è un modo per sollecitare l’aspetto vibratorio della nostra
personalità a poco a poco, sempre di più fino a risvegliare quei centri
psichici che corrispondono alla vibrazione.
Chiaramente
conoscere la traduzione di un mantra è cosa bella così come è conoscere il
significato letterario dello Shanti Path ma non è condizione necessaria in
quanto è internamente che dobbiamo sentirlo.