Questa
è la traduzione dall’inglese
dell’intervista che Swami Niranjanananda Saraswati (SWAN) ha rilasciato al
corrispondente della NDTV Manish Kumar (NDTV)in occasione di un incontro a
proposito dell’ iniziativa globale lanciata dal Primo Ministro indiano Narendra
Modi per stabilire una Giornata mondiale dello Yoga e del fatto che ha appena
battezzato un nuovo ministero dedicato interamente allo Yoga e alle terapie
alternative.
L’intervista
è visibile a questo link dal minuto 32 in poi
http://www.ndtv.com/video/player/prime-time/prime-time-has-haryana-govt-surrendered-before-hisar-godman/345235?curl=1416263984
NDTV:
In questo periodo c’è molto interesse attorno all’argomento dello Yoga soprattutto
da quando il Primo Ministro ha proposto alle Nazioni Unite una giornata mondiale da dedicare allo Yoga e si è
espresso a favore di questa disciplina per risolvere problemi come quello del
surriscaldamento globale. 140 nazioni hanno risposto in maniera favorevole ma
per capire veramente lo Yoga è necessario andare a Munger (Bihar). Swami
Niranjanananda è probabilmente il più grande esponente dello Yoga dei nostri
giorni.
Swami,
ancora una volta c’è molta attenzione nei confronti dello Yoga.
SWAN:
Si
NDTV:
Come si rapporta a questo? Gente come lei, per molti anni, ha impreziosito
questo movimento. Si sarebbe mai aspettato una Giornata mondiale dedicata allo
Yoga? E come la interpreta?
SWAN:
Stavamo aspettando proprio questo. Negli ultimi 50 anni abbiamo lavorato per
istruire più gente possibile su questa disciplina. Sapevamo quindi che sarebbe
arrivato il giorno in cui ci sarebbe stato un riconoscimento mondiale e il modo
in cui sta avvenendo, anche per il fatto che il Primo Ministro si è esposto, è
molto positivo, è il primo passo e noi lo supporteremo in ogni modo.
NDTV:
Ma relativamente alla Giornata mondiale da dedicare allo Yoga, non esisteva già
un concetto del genere?
SWAN:
No non c’è mai stato anche se negli ultimi 3-4 anni, negli Stati Uniti, a
gennaio, si pratica yoga pubblicamente nelle strade proprio per celebrare lo
Yoga. Quindi, diciamo che questa tradizione arriva da lì e ora, il Primo
Ministro indiano l’ha articolata e noi siamo felici che si possa dedicare una
giornata intera allo Yoga cosi la gente potrà sensibilizzarsi sulla
consapevolezza di se stessi, dell’ambiente in modo da rinvigorire la forza
vitale e raggiungere l’eccellenza in questo.
NDTV:
Ma, secondo lei, questa giornata mondiale, quando dovrebbe essere celebrata?
SWAN:
Non esiste una vera e propria mappa per poter stabilire questo ma negli ultimi
anni, dal 2007, noi abbiamo dedicato il 25 dicembre allo Yoga e lo abbiamo
fatto celebrandolo come Yoga Poornima perché quella è la data di nascita del
nostro guru Swami Satyananda ed è anche un giorno di luna piena (Poornima). In
questo modo, festeggiamo la sua nascita attraverso lo Yoga Poornima. E, al
momento attuale, se qualcuno volesse individuare uno scenario contemporaneo
relativo al messaggio dello Yoga, uno dei nomi più importanti è proprio quello
del nostro guru Swami Satyananda.
NDTV:
Però c’è anche molta confusione in questo campo. Non conosciamo nulla dello
Yoga: è un’arte, una scienza, una religione; cos’è?
SWAN:
Lo Yoga è un modo di vivere. Anche se molti lo confondono con una religione, o
una cultura generalmente associata all’induismo, chi lo conosce veramente sa e
accetta lo Yoga come una cultura virtuosa che può far raggiungere l’eccellenza
in ogni azione, fatto, attività che riguarda la vita in generale. Nel passato,
i Sadhu praticavano Yoga e la società di massa lo considerava un mezzo per
raggiungere Moksha, la realizzazione di se stessi mentre il nostro Paramguru
Swami Sivananda affermò che il fine dello Yoga dovrebbe essere quello di
rivelare/sviluppare le qualità latenti dell’essere umano. E quando queste
facoltà creative sono state risvegliate/sviluppate, la pace mentale, la
stabilità e moksha non sono molto lontane ed è proprio in questo contesto che
noi riconosciamo lo Yoga come una “scienza di vita” (Jiwan Vidya) attraverso la
quale ottenere salute fisica e pace mentale.
NDTV:
Ma chi è che pratica Yoga? Sono gli hindu, i musulmani? I cristiani? Lo chiedo
perché se analizzo i concetti dello Yoga, soprattutto nel contesto dell’Islam,
risulta difficile riscontrare gli stessi principi. Quando si propone il saluto
al sole (Surya Namaskar) si trovano delle resistenze. Quindi, qual è l’aspetto
religioso dello Yoga?
SWAN:
Non c’è religione nello Yoga. Nel 1971 abbiamo fatto delle ricerche riguardo
alle diverse civiltà occidentali, in Sudamerica, nei paesi nordici, e abbiamo
trovato l’evidenza della presenza dello Yoga in alcuni disegni, statue, nella
letteratura storica e in alcune forme di Yantra e da qui siamo arrivati alla
conclusione che lo Yoga era, una volta, una grande cultura universale che, per
qualche motivo, guerre, rivoluzioni, calamità naturali, in alcune zone è andata
svanendo a differenza invece di quanto è successo in India.
NDTV:
Ma chi è il Guru dello Yoga? Swami Sivananda? Swami Satyananda? Patanjali?
SWAN:
Storicamente, si può dividere lo Yoga in tre parti. La prima è la fase antica
dove il progenitore dello Yoga è considerato il Signore Siva insieme al Signore
Dattatreya e al Guru Goraknath, Matsyendranath, ecc. Poi c’è la fase medievale
dove prominenti sono i nomi di Patanjali, Gheranda, Swatmarama, dei quali
seguiamo ancora oggi gli insegnamenti. Nel contesto moderno, nella sfera dello
Yoga, gli esponenti più significativi sono stati Swami Sivananda, Swami
Satyananda, Paramhansa Yogananda e Swami Vivekananda ed è attraverso loro che
questa scienza si è aperta verso tutto il mondo.
NDTV:
Ma perché poi lo Yoga non raggiunge realmente le masse? Per esempio, anche se
si viene a Munger, le porte dell’ashram sono chiuse. Quindi, perché non c’è
stata questa apertura generale totale nei confronti di qualsiasi uomo comune?
SWAN:
In realtà lo Yoga si è diffuso fra gli uomini comuni. Nell’ashram non abbiamo
molte possibilità per accogliere gruppi numerosi e se i reporter ci
popolarizzassero con interviste e articoli, noi non riusciremmo ad accogliere e
contenere il gran numero di persone che verrebbe qui. Nonostante questo,
abbiamo programmi specifici; nell’ashram ci sono sempre dei corsi e allo stesso
tempo, andiamo nei diversi villaggi, le aree rurali, le città e questo lo fanno
anche i nostri insegnanti sparsi in tutto il mondo.
NDTV:
In questo momento, ci troviamo davanti alle porte dell’ashram di Munger. Ci
parla della storia di questa costruzione? Com’è che è iniziato questo
movimento?
SWAN:
All’inizio, nel 1975, quando siamo arrivati, qui c’erano solo rovine e con il
permesso del Governo, abbiamo costruito l’ashram e dietro tutto questo c’era la
visione del nostro guru Satyananda, quella di rendere lo Yoga utile nella vita
quotidiana moderna. E’ così che abbiamo iniziato a fornire ospitalità a
chiunque volesse praticare Yoga in un luogo pacifico e dedicato.
NDTV:
Ma perché Swami Satyananda scelse proprio Munger? Munger era conosciuto solo
per tre cose: la fabbrica di sigarette (ITC), la fabbrica delle armi e poi solo
dopo è arrivato lo Yoga. Perché Munger?
SWAN:
Nella tradizione dei Sannyasa, esiste un precetto, quello che richiede ai
Sannyasa di rimanere nel posto di appartenenza, dove il loro Guru ha lasciato
il corpo fisico. Swami Satyananda si trovava a Munger quando il suo guru
Paramguru Swami Sivananda andò in Samadhi secondo la tradizione dei Sannyasa.
Ha dovuto quindi stabilirsi a Munger.
NDTV:
E’ stato difficile? Quest’area non ha certo una buona fama, quali resistenze ha
incontrato? Non penso sia stato facile tirare su un’istituzione di questo
genere.
SWAN:
Il nostro guru ha sempre detto che la gente del Bihar è Hanuman dormiente.
L’unica cosa richiesta è quella di dire loro che esistono determinate
possibilità insite in loro stessi quindi l’unica possibilità è quella del
Jambavanta, l’orso mitico che rivelò all’Hanuman delle sue straordinarie
capacità e così lo risvegliò. Certo, all’inizio Swamiji non era conosciuto e
quindi non veniva capito ma poi la consapevolezza e le interazioni diventarono
sempre più grandi, iniziarono i diversi programmi dell’ashram e con i corsi di
Yoga iniziò a crescere il numero di
persone che lo supportarono. Da qui, capiamo che la sua affermazione sulla
gente del Bihar era proprio fondata, che erano Hanuman in attesa del risveglio.
(NDT:
Hanuman – divinità del pantheon hindu, devoto di Rama; uno dei personaggi
principali del poema epico Ramayana presente anche in altri poemi come il
Mahabharata)
NDTV:
Ma, ancora oggi, nel Bihar, lo Yoga non è così diffuso. Perché? La gente del
Bihar non è poi così interessata o voi non avete le risorse per poter
diffondere lo Yoga?
SWAN:
No, la gente del Bihar è molto interessata a capire, studiare e adottare lo
Yoga ma noi abbiamo le mani legate a causa della mancanza di insegnanti anche
perché molti di quelli che prepariamo vengono poi richiesti e arruolati da
altri istituti e centri di yoga. Noi ci mettiamo tutto l’impegno possibile e
continueremo a farlo.
NDTV:
Perché le credenziali (il grado) del Bihar Yoga sono considerate così
difficili?
SWAN:
Sono considerate difficili perché gli aspiranti yogi, qui, devono adottare una
vera disciplina yogica. Non siamo dell’idea di fornire una sola ora di yoga al
giorno qui in ashram per poi far sì che gli aspiranti tornino alle loro case e
riprendano a fare le solite cose, bere, fumare, ecc. Quando si è qui, dalla
mattina alla sera, c’è una routine, una disciplina che bisogna rispettare,
vivere e bisogna familiarizzare ed accettare il contesto ed è solo così che
possono arrivare i benefici.
NDTV:
Oggi, però, ci sono diverse scuole di yoga come, per esempio, quella di Swami
Ramdev che è molto popolare ed è sempre in TV, poi c’è la scuola di Iyengar e
poi ci siete anche voi, BSY. Quali sono le differenze e le similitudini fra
queste tre?
SWAN:
Ci sarà sempre una differenza nell’approccio. Sri Iyengar insegna
principalmente Hatha Yoga così come Sri Ramdev anche se da anche spazio al
pranayama. Noi della BSY non insegniamo solo un ramo dello yoga, preferiamo
insegnare gli elementi chiave (yoga olistico) dello Yoga perché crediamo che la
connessione fra Yoga e individuo sia in relazione con l’individuo e che lo Yoga
possa risvegliare, sviluppare le facoltà della personalità individuale. E’ così
che i programmi di yoga, da noi, includono asana, pranayama, hatha yoga, raja
yoga, karma yoga, gyana yoga, bhakti yoga e kriya yoga, tutti integrati. E’
solo in questo modo che possiamo sviluppare ogni aspetto della nostra
personalità.
NDTV:
Cosa sono tutti questi percorsi? In generale, si crede che lo yoga sia una
combinazione di asana e pranayama.
SWAN:
(hmmm…si).
NDTV:
Quanto c’è di giusto e sbagliato in questo?
SWAN:
Ci sono diversi aspetti come Pratyahara, Dharana, Dhyana, Kundalini, i Chakra,
il Kriya yoga.
NDTV:
Che cosa sono? Cos’è il Raja yoga, l’Hatha yoga?
SWAN:
Vede, l’inizio della strada dello yoga avviene sempre con l’Hatha yoga,
attraverso asana e pranayama rendiamo il nostro corpo forte e in salute. Dopo
che abbiamo reso questo possibile, progrediamo con il Raja yoga con il quale si
imparano le tecniche di gestione della mente, dello stress, delle ansie e delle
tensioni. Una volta che controlliamo le oscillazioni della mente possiamo
ottenere pace ed equilibrio e quindi dedicarci al Kriya yoga. Con questo yoga,
trasformiamo le nostre energie (esterne/di base) discendenti in ascendenti e
risvegliamo l’energia latente del corpo, è quello che la gente chiama
kundalini. Swami Satyananda ha reso sistematico e ha predicato questo tipo di
progressione yogica. Si inizia con l’Hatha yoga e si va avanti con il Raja yoga
e il Kriya yoga. Questo è quello che insegniamo in modo sistematico nel nostro
ashram.
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