di Swami
Saraswati Niranjanananda, Ganga Darshan, December 31, 2001, tratto da Yoga
magazine marzo 2003
Che cosa
rende un individuo una cattiva o una brava
persona? E' la mente! La mente può essere “santa” o “peccatrice”, ed è la mente
che deve essere affrontata. Come sistema di gestione della mente, lo yoga aiuta
a cambiare e trasformare la mente iperagitata e a renderla più tranquilla,
quieta. Inizialmente, approcciamo lo yoga per affrontare le tensioni mentali,
ansia, stress, per imparare a rilassarci ed a lasciarci andare. In un secondo
momento, se il nostro interesse per lo yoga aumenta, veniamo a conoscere le
altre dimensioni e aspetti dello yoga, ma in origine lo sforzo è quello di
capire la mente.
Ci sono
due percorsi nella vita di ognuno: uno è conosciuto come pravritti ed è diretto
verso il materialismo, i sensi, mentre l'altro è nivritti e mira alla libertà,
all'armonia. Nella nostra personalità sono presenti diverse qualità che ci
spingono verso pravritti e verso nivritti. Pravritti è ambizione e limitazione
ed è condizionato dai sensi. Nivritti è consapevolezza dei nostre esigenze,
forza e libertà.
Invece di
essere guidati dalle nostre ambizioni, dobbiamo essere guidati dalle nostre
esigenze. Invece di mettere in evidenza i nostri limiti e debolezze, dovremmo
porre in rilievo i nostri punti di forza e qualità positive. Con questa
propensione possiamo passare da pravritti, schiavitù sensoriale, o stato di
“ipnosi tecnologica”, verso la libertà e una vita più naturale.
Il
processo è semplice ma, allo stesso tempo, molto impegnativo, perché non siamo
mai stati educati a gestire e disciplinare la mente. Non siamo in grado di
guardare in noi stessi. Noi siamo esecutori, o ciò che il Vedanta definisce
bhokta, il fruitore, e karta, l'agente; tuttavia non siamo testimoni
dell’esecuzione! Lo Yoga dice che dovete divenire drashta, il testimone di ciò
che si fa, delle vostre azioni.
Governare la personalità sottile
I primi
tre sutra dello Yoga darshan di Patanjali definiscono il processo dello yoga.
Il primo sutra è: Atha yogaanushasanam - "Yoga è da intendersi come una
forma di disciplina". Il secondo sutra è: Yogaschitta vritti nirodhah -
"Yoga è un sistema per controllare la mente e bloccarne le fluttuazioni o
schemi". Il terzo sutra è: Tada drastuh svarupe avasthanam - "Una
volta che la mente è controllata e guidata, si diventa testimone, osservatore,
l’osservatore che stabilisce sé stesso nella sua natura essenziale".
Questi tre sutra sono i più rilevanti per comprendere questo argomento.
Nella
nostra vita, l’educazione che ci viene data tende a farci diventare aggressivi
e competitivi. Ci dà le competenze, i concetti e le idee per agire all’esterno
e a livello materiale, per raggiungere le cose che desideriamo, per far soldi,
per far parte di una società opulenta, per eccellere nella nostra professione.
L'intera formazione è finalizzata a costruire una personalità perfetta che
guardi all’esterno, ma di come
realizzare “l’io” interiore non se ne fa cenno.
Le
tradizioni spirituali e yogiche cercano di colmare questa lacuna. Nello yoga il
concetto di disciplina riguarda la gestione dei processi sottili della propria
personalità. Patanjali ha usato la parola 'anushasan', che in inglese è stato
tradotto come disciplina, ma questa traduzione non è corretta. Disciplina
significa stabilire regole certe, condizioni e norme, che definiscono alcuni
parametri entro i quali muoversi ed agire. Disciplina, in realtà, è 'niyama' e
la parola 'anushasan' significa governare. La personalità deve essere governata
come un paese o una società devono essere governati. In un paese, in una
società, ci sono persone buone e persone
cattive. Allo stesso modo, in noi convivono bene e male, e ciò che è nel
profondo deve essere gestito in modo corretto affinché non diventi un ostacolo
o un fattore restrittivo ma, piuttosto, una potenzialità attraverso la quale
esprimere al meglio la propria creatività.
Gestire la natura sottile della
personalità, è yoga,
secondo il primo sutra. L'accesso ai livelli più sottili della nostra
personalità è per mezzo della mente. La mente non è una mera funzione
biologica; non è una funzione specifica del cervello. La mente è l’energia
responsabile per l'azione e la reazione, per la realizzazione di idee. Si
compone di molti elementi diversi - i pensieri, i desideri, le ambizioni, le
percezioni, i samskara, i karma, e tutti diventano maturi a un certo momento
della vita.