Swami
Niranjanananda Saraswati
Ganga Darshan Vishwa
Yogapeeth, Munger, domenica 2 giugno 2013, tratto da “Living Yoga”, pagine
dedicate alla visione e alla missione di Swami Niranjananda Saraswati,
successore spirituale di Sri Swami Satyananda.
Gestire la mente
Come si può
superare efficacemente la propria natura inferiore e addestrare la mente ad
essere equilibrata? Il punto è molto semplice. Mantenendo sempre un
atteggiamento positivo. Finché si mantiene un atteggiamento positivo, si è
felici e si hanno ben chiare le proprie aspirazioni ed i propri reali
interessi, si può facilmente gestire la mente.
Va da sé che
è la natura della mente a creare sempre
problemi. Ed i problemi sono creati dalla mente solo a causa di due fattori: in
primo luogo, le aspettative ed i bisogni e, in secondo luogo, la cattiva
gestione del comportamento mentale. Le aspettative ed i bisogni di ognuno
diventano aree personali di coinvolgimento e, quindi, la gestione di una mente
reattiva in situazioni normali deve essere il punto centrale.
Un esempio è
il soldato che combatte in guerra. La sua priorità non è tanto vincere quanto,
piuttosto, salvare sé stesso dagli attacchi. L'obiettivo e l’impegno del
soldato è quello di sopravvivere alla guerra. Nel processo di sopravvivenza
alla guerra, deve essere molto attento e consapevole. Deve riconoscere ogni
suono e sapere ciò che rappresenta e che potrebbe comportare. Un boato in
lontananza può indicare un'esplosione, una sparatoria, o il tiro di un cannone.
Il fragore di un missile, che non riesce a vedere ma che può sentire, indicherà
se il missile sta andando verso di lui o in un'altra direzione. Il suono di un
ramoscello rotto come se qualcuno ci camminasse sopra segnalerà una presenza
nemica nelle vicinanze. L'improvviso volo di uccelli da una regione della
foresta avvertirà della presenza di nemici in quella zona. In questo modo, il
soldato è addestrato ad essere consapevole del suo ambiente nei minimi
dettagli. Deve essere attento, intuire e conoscere ogni cosa se vuole
sopravvivere alla guerra e, se ha appreso tutti i dettagli della sopravvivenza,
potrà vincere la guerra. Se, invece, non ha nozioni sui dettagli della
sopravvivenza e pensa soltanto "Io sono un soldato e vado a combattere"
, e poi si incammina verso i nemici, sarà fucilato. La gente può guardare la
propria vita allo stesso modo.
Da un lato
la gente dice che la vita è tamasica, cioè limitata, dolorosa e confusa ma, dall'altra
parte, ci aspettiamo tanto dalla nostra vita. C'è una contraddizione nella
vita. Non c'è ragionamento, logica o pratica intellettuale che possa elevarci
da questi stati, tranne la propria consapevolezza e lo sforzo per essere
felici, ottimisti e fiduciosi in ogni momento per non permettere mai che un
ostacolo sia un problema, ma solo un qualcosa da superare. Pratipaksha bhavana, la coltivazione della qualità o dello stato
opposto, è la risposta.
Guru mantra sadhana
C'è un
processo che è conosciuto come identificazione col mantra. Quando
l'identificazione con il mantra si realizza, allora il mantra continua,
consapevolmente o inconsapevolmente. Se l'identificazione con mantra non
avviene, il mantra rimane solo una pratica che si fa per un tempo limitato,
secondo la propria disciplina o routine.
Dopo aver
sperimentato l'identificazione con il mantra per un lungo periodo, ero giunto
ad un punto in cui mi svegliavo di notte e sorridendo a me stesso pensavo:
"Il mantra sta ancora andando nella mia testa". Poi ritornavo a
dormire, e poi al mattino mi risvegliavo col sorriso e la memoria del mantra
nella mia mente. È successo molte volte, e non richiedeva uno sforzo,
semplicemente e naturalmente accadeva.
Quando
praticate il mantra con il vostro mala, per quanti grani restate consapevoli
del mantra? Siete consapevoli del mantra per tutti i 108 grani del mala, oppure
la mente si disperde e la pratica del mantra si interrompe a metà? Se vi
accorgete che la pratica si interrompe, innanzitutto cercate di mantenere la
vostra attenzione costante. Fate scorrere il mala con totale consapevolezza del
mantra e dei grani senza alcuna oscillazione della mente. Se riuscite a completare
un mala per intero senza che la mente vaghi, allora otterrete
quell'identificazione con il mantra. Vi accorgerete, inoltre, del mantra che naturalmente
fluisce nella vostra mente anche quando state lavorando, leggendo o facendo
qualcosa di totalmente diverso.
La mente può
essere, infatti, impegnata a fare qualcosa di completamente diverso mentre una
parte di essa continua a riprodurre il mantra. Ciò avviene spontaneamente e
naturalmente. Ed ogni volta che succede, fatene esperienza fin quando riusciate
a sostenerla e gestirla e, quando la ripetizione si interrompe, lasciate semplicemente
che sia e non preoccupatevene. Se c’è preoccupazione, le tensioni e
l'agitazione mentale riprendono e quello stato che ha permesso al mantra di
venire in superficie svanirà. Pertanto, un aspetto importante dello yoga è
restare liberi da preoccupazioni e tensioni. Ogni volta che si dice, "Hari
Om Tat Sat", si dovrebbe dire anche "Non avere preoccupazioni, Hari
Om Hari".
Consapevolezza degli errori
Qual è il
passo successivo dopo aver capito che abbiamo commesso un errore? Non farlo di
nuovo. Tuttavia, anche dopo aver compreso e realizzato che "io ho commesso
uno sbaglio", le persone continuano a perseverare negli stessi errori.
Quando vi rendete conto dell’errore, prendete un sankalpa: "io non lo
ripeterò più, mai più", e attenetevi ad esso.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.