di Swami Satyananda Saraswati
tratto
dalla rivista “Satya Ka Avahan”
Ogni
aspirante spirituale ha bisogno di coltivare un appagamento di alto livello
perché senza, non c’è possibilità di mantenere la mente in uno stato di serenità.
Il
sadhaka deve raggiungere uno stato di equilibrio costante e di fermezza con
l’ausilio di una potente risoluzione o sankalpa, della meditazione e di ogni
altro mezzo disponibile. Lo scopo è di ottenere uno stato di calma perfetta e
di serenità che vada oltre tutto quello che succede nell’ambiente esterno. Il
fine non è solamente quello di diventare abili nel domare l’agitazione mentale
quando si manifesta ma di padroneggiare quel potere così raro e speciale di
prevenire ogni interferenza prima che si manifesti.
Quando
si presenta qualcosa che ci agita, si ha
bisogno di troppa energia per eliminarla completamente in quanto anche
se esternamente sparisce presto, nel subconscio permane a lungo tempo.
Per
raggiungere un tale stato di tranquillità, l’aspirante deve sviluppare uno
stato mentale dinamico e positivo che non ha niente a che fare con la
negatività mentale caratterizzata da pigrizia e mancanza di iniziativa ma che,
invece, si basa sulla perfetta indifferenza nei confronti del divertimento personale,
della comodità e altre cose che potrebbero influenzarci nella strada verso
quella pace che ci porta oltre il reame dell’illusione, della miseria e del
coinvolgimento nella vita terrena.
Si
può fare esperienza di vairagya, si può credere in una realtà superiore e si
può praticare tutta una serie di sadhana ma, fino a quando non si sviluppa una
fede profonda e forte che non ci faccia tremare davanti a nessuna tempesta,
l’impegno personale nel sadhana yogico rimarrà condizionale e non culminerà mai
nel samatvam (equanimità).
I
comportamenti abituali sviluppati attraverso diverse vite non possono essere
trasformati all’improvviso quindi è necessario pianificare e fare le cose in un
modo regolare ed efficiente. Pensare e ragionare si differenzia dal preoccuparsi
e dal creare problemi alla mente. Pensate e decidete; non preoccupatevi e non
appesantite la mente. L’efficienza, l’intelligenza e l’interesse non hanno
bisogno di essere eliminati e neanche minimizzati.
Il
segreto del vostro successo sta nel fatto che vi siete dedicati a qualcosa
completamente mentre il fallimento che generalmente riguarda chi è troppo
radicato nelle cose terrene, deriva dal fatto che si è come tronchi di legna
buttati qua e là nel mezzo di un oceano di problemi.
Avete
mai pensato al vairagya temporaneo che sviluppano alcune persone per un po’ di
tempo e che poi scompare? Questo accade perché non c’è nessuno che li aiuti a
mantenere l’equilibrio spirituale; non è cosa da vergognarsene ma è certo una
cosa da imparare e tenere in considerazione. E’ così che la mente si comporta
fino a quando non si è completamente arresa e incanalata in un vero sentiero di
tranquillità. Si dovrebbe avere fede in
obiettivi e cose più elevate ed è questo il modo per poter poi mantenere un
alto livello di appagamento.
Questo
è quello che Lord Krishna intendeva nella Bhagavad Gita quando dice (6:18):
“Allorchè la mente che ha
raggiunto l’equilibrio è fondata sul Sé e solo su di esso, esente da desideri,
da tutte le passioni, si dice allora che ha raggiunto l’equilibrio yogico”.
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