giovedì 27 agosto 2015

La relazione guru-discepolo

 di Swami Satyananda
tratto da http://www.rikhiapeeth.net

Come tutta la gente del mondo celebra le giornate dedicate a tutti i santi e ai morti, in India, celebriamo il giorno di tutti i guru. Poornima è la luna piena che rappresenta il punto più alto di realizzazione, quando la luce risplende al massimo nell’oscurità più completa. Il guru è colui che risplende come la luna piena in una notte buia. Quindi, una volta l’anno, durante la luna piena di luglio, ci riuniamo e celebriamo Guru Poornima in modo da dedicare tutto al guru.

Ogni anno rispettiamo il Guru Poornima perché ci possa ricordare della nostra eredità spirituale e perché possa ristabilire il legame con le forze più alte che guidano la nostra evoluzione. Il guru è colui che  ha completamente trasformato la propria coscienza. Avendo completato questo ciclo evolutivo, non c’è altro da fare per lui se non elevare la coscienza dell’umanità.

La tradizione del guru non è moderna anzi è molto antica. Anche prima dell’avvento dell’uomo, il guru esisteva sotto forma di natura che guidava le stagioni, le piante e gli animali. Gli uomini preistorici e dell’età della pietra avevano il guru; gli animisti, i naturalisti e gli idolatri avevano i guru. Coloro che praticavano i sacrifici animali, che credevano negli dei astratti, che volevano imparare la magia, ottenere i siddhi e praticare la stregoneria, avevano i guru.  La tradizione del guru non è confinata all’India. La civiltà di Atlantide aveva molti più guru di qualsiasi altra civiltà. Il Sud America, l’Europa, l’Egitto, la Mesopotamia, il Tibet, la Cina e il Giappone avevano dei guru.  Migliaia di anni fa ci doveva essere un Guru Poornima in tutto il mondo. La tradizione del guru è universale ma con gli anni, è stata gradualmente distrutta da ogni parte. Nessun altro paese ad eccezione dell’India è stato in grado di mantenerla.

La relazione guru-discepolo è sicuramente uno degli aspetti più significanti dell’evoluzione umana. Questo rapporto forma le basi del culto, delle organizzazioni e delle istituzioni, spirituali e non. Quando pensiamo alle grandi culture che sono fiorite nel passato, come d’altronde quelle che esistono oggi, ci rendiamo conto che sono basate sulla stessa relazione vitale. Tutte le tradizioni, l’arte e le scienze si sono tramandate da generazione in generazione da guru a discepolo, da maestro ad apprendista, da padre a figlio.

La relazione guru-discepolo è il legame umano con facoltà più elevate. La più grande dimensione dell’essere. Senza questa dimensione, saremmo certamente persi nelle diversità del mondo esterno. E’ soltanto la grazia salvifica del guru e del maestro che ci riporta alla sorgente interna da dove tutti i nostri potenziali emanano. Questo è perché i grandi maestri sono stati considerati come le pietre fondamentali della cultura più elevata. Senza la loro conoscenza e la loro ispirazione, le tradizioni non sarebbero sopravvissute e la cultura non sarebbe durata.

In India, consideriamo i guru e i rishi dei tempi antichi e anche quelli moderni come la luce e la forza della nostra eredità culturale. Quello che hanno scritto e insegnato nei Veda, nelle Upanishad e nel Tantra non è stata solo filosofia ma una vera e propria arte del vivere. Hanno incoraggiato la gente a combattere per realizzare le loro vite con l’astinenza, l’autocontrollo, la visione interna e l’autoanalisi. Queste qualità hanno un’influenza potente sull’intera società. Se tutta la gente potesse coltivarle, potete ben immaginare a quale livello arriverebbe tale cultura, diventerebbe effettivamente un’utopia universale.

Nella mente dei nostri guru e dei nostri rishi c’era la creazione di una cultura così. Dopo migliaia di anni di esperimenti, sono arrivati a formulare un sistema dove ogni individuo può nuovamente orientarsi  ed aprire le porte delle proprie percezioni. Questa è la scienza dello yoga. Proprio come il vasaio riscalda l’argilla dei vasi per renderla forte, così lo yoga fornisce quel trattamento di calore per la mente vulnerabile. Tempra e rende forti abbastanza per i cambiamenti sconvolgenti della vita.

Anche se i guru hanno immaginato una razza umana evoluta ed erano a conoscenza che una tale cultura era già fiorita nell’antichità, sono stati incapaci di introdurre lo yoga nella società dei loro tempi a causa di situazioni politiche avverse. E’ così che rimasero isolati e hanno conservato questa conoscenza per un tempo in cui l’uomo potesse essere pronto.

Questa è stata la situazione fino al XX secolo quando finalmente l’età dell’Acquario è arrivata. In questo periodo, il dominio dei re e dei monarchi è passato nelle mani dell’uomo.  Quando agli uomini è stata data la possibilità di partecipare agli affari della comunità e dello Stato,  essi hanno iniziato anche ad assumersi la responsabilità della propria vita. Inizialmente, con  la ridistribuzione della ricchezza e l’arrivo dell’industrializzazione, la gente si è concentrata maggiormente sugli aspetti materialistici ma oggi questo trend sta rapidamente cambiando e infatti sempre più persone si rivolgono allo yoga per la soluzione ai loro problemi.

Ora la gente è pronta per lo yoga ed è tempo di restaurare la cultura yogica. Molte anime realizzate si muovono fra la gente per rendere lo yoga più accessibile, per aprire ashram e centri yoga. Stiamo assistendo all’inizio del grande rinascimento dello yoga. Ci stiamo preparando per fare un passo da giganti nel corso dell’evoluzione umana. Presto, la gente praticherà yoga ovunque e anche chi non la praticherà, ne avrà almeno sentito parlare. Il Guru Poornima diventerà una festività internazionale dove uomini, donne e bambini si dedicheranno al guru e all’avvento della cultura yogica.