di Swami Satyananda
tratto da http://www.rikhiapeeth.net
Come
tutta la gente del mondo celebra le giornate dedicate a tutti i santi e ai
morti, in India, celebriamo il giorno di tutti i guru. Poornima è la luna piena
che rappresenta il punto più alto di realizzazione, quando la luce risplende al
massimo nell’oscurità più completa. Il guru è colui che risplende come la luna
piena in una notte buia. Quindi, una volta l’anno, durante la luna piena di
luglio, ci riuniamo e celebriamo Guru Poornima in modo da dedicare tutto al
guru.
Ogni
anno rispettiamo il Guru Poornima perché ci possa ricordare della nostra
eredità spirituale e perché possa ristabilire il legame con le forze più alte
che guidano la nostra evoluzione. Il guru è colui che ha completamente trasformato la propria
coscienza. Avendo completato questo ciclo evolutivo, non c’è altro da fare per
lui se non elevare la coscienza dell’umanità.
La
tradizione del guru non è moderna anzi è molto antica. Anche prima dell’avvento
dell’uomo, il guru esisteva sotto forma di natura che guidava le stagioni, le
piante e gli animali. Gli uomini preistorici e dell’età della pietra avevano il
guru; gli animisti, i naturalisti e gli idolatri avevano i guru. Coloro che
praticavano i sacrifici animali, che credevano negli dei astratti, che volevano
imparare la magia, ottenere i siddhi e praticare la stregoneria, avevano i
guru. La tradizione del guru non è
confinata all’India. La civiltà di Atlantide aveva molti più guru di qualsiasi
altra civiltà. Il Sud America, l’Europa, l’Egitto, la Mesopotamia, il Tibet, la
Cina e il Giappone avevano dei guru.
Migliaia di anni fa ci doveva essere un Guru Poornima in tutto il mondo.
La tradizione del guru è universale ma con gli anni, è stata gradualmente
distrutta da ogni parte. Nessun altro paese ad eccezione dell’India è stato in
grado di mantenerla.
La
relazione guru-discepolo è sicuramente uno degli aspetti più significanti
dell’evoluzione umana. Questo rapporto forma le basi del culto, delle
organizzazioni e delle istituzioni, spirituali e non. Quando pensiamo alle
grandi culture che sono fiorite nel passato, come d’altronde quelle che
esistono oggi, ci rendiamo conto che sono basate sulla stessa relazione vitale.
Tutte le tradizioni, l’arte e le scienze si sono tramandate da generazione in
generazione da guru a discepolo, da maestro ad apprendista, da padre a figlio.
La
relazione guru-discepolo è il legame umano con facoltà più elevate. La più
grande dimensione dell’essere. Senza questa dimensione, saremmo certamente
persi nelle diversità del mondo esterno. E’ soltanto la grazia salvifica del
guru e del maestro che ci riporta alla sorgente interna da dove tutti i nostri
potenziali emanano. Questo è perché i grandi maestri sono stati considerati
come le pietre fondamentali della cultura più elevata. Senza la loro conoscenza
e la loro ispirazione, le tradizioni non sarebbero sopravvissute e la cultura
non sarebbe durata.
In
India, consideriamo i guru e i rishi dei tempi antichi e anche quelli moderni
come la luce e la forza della nostra eredità culturale. Quello che hanno
scritto e insegnato nei Veda, nelle Upanishad e nel Tantra non è stata solo
filosofia ma una vera e propria arte del vivere. Hanno incoraggiato la gente a
combattere per realizzare le loro vite con l’astinenza, l’autocontrollo, la
visione interna e l’autoanalisi. Queste qualità hanno un’influenza potente
sull’intera società. Se tutta la gente potesse coltivarle, potete ben
immaginare a quale livello arriverebbe tale cultura, diventerebbe
effettivamente un’utopia universale.
Nella
mente dei nostri guru e dei nostri rishi c’era la creazione di una cultura
così. Dopo migliaia di anni di esperimenti, sono arrivati a formulare un
sistema dove ogni individuo può nuovamente orientarsi ed aprire le porte delle proprie percezioni.
Questa è la scienza dello yoga. Proprio come il vasaio riscalda l’argilla dei
vasi per renderla forte, così lo yoga fornisce quel trattamento di calore per
la mente vulnerabile. Tempra e rende forti abbastanza per i cambiamenti
sconvolgenti della vita.
Anche
se i guru hanno immaginato una razza umana evoluta ed erano a conoscenza che
una tale cultura era già fiorita nell’antichità, sono stati incapaci di
introdurre lo yoga nella società dei loro tempi a causa di situazioni politiche
avverse. E’ così che rimasero isolati e hanno conservato questa conoscenza per
un tempo in cui l’uomo potesse essere pronto.
Questa
è stata la situazione fino al XX secolo quando finalmente l’età dell’Acquario è
arrivata. In questo periodo, il dominio dei re e dei monarchi è passato nelle
mani dell’uomo. Quando agli uomini è
stata data la possibilità di partecipare agli affari della comunità e dello
Stato, essi hanno iniziato anche ad
assumersi la responsabilità della propria vita. Inizialmente, con la ridistribuzione della ricchezza e l’arrivo
dell’industrializzazione, la gente si è concentrata maggiormente sugli aspetti
materialistici ma oggi questo trend sta rapidamente cambiando e infatti sempre
più persone si rivolgono allo yoga per la soluzione ai loro problemi.
Ora
la gente è pronta per lo yoga ed è tempo di restaurare la cultura yogica. Molte
anime realizzate si muovono fra la gente per rendere lo yoga più accessibile,
per aprire ashram e centri yoga. Stiamo assistendo all’inizio del grande
rinascimento dello yoga. Ci stiamo preparando per fare un passo da giganti nel
corso dell’evoluzione umana. Presto, la gente praticherà yoga ovunque e anche
chi non la praticherà, ne avrà almeno sentito parlare. Il Guru Poornima
diventerà una festività internazionale dove uomini, donne e bambini si
dedicheranno al guru e all’avvento della cultura yogica.