Swami Satyananda Saraswati
da yoga mag Agosto 2010
Teaching of Sri Swamiji
http://www.yogamag. net/archives/2010/haug10/teach4.shtml
Il
vero scopo dello yoga è quello di creare equilibrio nell’interazione delle due
forze, pranica e mentale. Quando si raggiunge questo equilibrio, gli impulsi
generati scuotono sushumna nadi, la forza centrale responsabile
dell’illuminazione dei centri più alti della coscienza umana.
Il
vero scopo dello yoga non è quello di avere un corpo sano o di migliorare la
salute ma di energizzare e risvegliare i centri più alti responsabili
dell’evoluzione umana. Se l’hatha yoga
non viene usato per questo, il suo vero scopo originale viene a mancare.
Il
genere umano si deve evolvere. La trasformazione è un fatto scientifico e non
filosofia o credenza. Il sentiero della trasformazione e dell’evoluzione dà uno
scopo alla vita. Non possiamo rinnegare l’evoluzione. Nell’universo, tutto
evolve, anche le rocce. Se esiste metamorfosi in ogni cosa creata, perché la
coscienza dell’uomo non dovrebbe evolversi? Il corpo fisico è soggetto a
continue trasformazioni che riguardano ogni molecola della sua sostanza
materiale.
La
gente deve iniziare a capire che la materia è la forma ultima di energia e
quindi bisogna ridefinire quello che è il corpo e come la sua trasformazione
può avvenire. Può quindi il corpo trasformarsi in particelle di luce? Questo è
da capire a livello di termini scientifici e non di fede o idea. Può il corpo
attraversare uno stadio di metamorfosi e se si, quale è il modo? La risposta è
lo yoga.
Con
lo yoga, il corpo viene reso più sottile e puro e può affrontare meglio il
processo degenerativo del tempo e della malattia. L’hatha yoga mette in moto
nel corpo fisico un processo dove l’interazione fra le particelle praniche e la
forza mentale si trasforma. Fino a quando le molecole fisiche non si
trasformano, diventa inutile discutere di compassione e unità.
Davanti
a noi, si presenta una grande sfida. Se la materia nella sua forma ultima è
energia, può questo nostro corpo fisico essere trasformato in energia solida
attraverso le pratiche sistematiche delle sei tecniche di purificazione yogica,
dalle asana e dal pranayama?
Hatha
yoga è la preparazione al pranayama che è molto di più di un insieme di
tecniche di respirazione. In sanscrito, ayama significa letteralmente
dimensione e non controllo. Il pranayama viene praticato per espandere la
dimensione del prana. Anni fa, volevo
conoscere di più circa le dimensioni del prana, volevo sapere se aveva livelli
diversi di esistenza e a quale livello scorresse. Volevo sapere cosa succedeva
se il flusso del prana veniva interrotto e così via. A quel tempo feci un sogno
dove una bellissima città aveva strade lungo le quali c’erano dei poli
elettrici ma io entravo negli edifici e tutto era spento, non c’era elettricità,
tutto era immerso nel buio.
Allo
stesso modo, dentro di noi ci sono diversi piani di esistenza, aree di
coscienza che sono completamente al buio nonostante siano molto più belle e
creative di quelle in quale noi viviamo. La domanda però è, come è che facciamo
a penetrarle e ad illuminarle? Bisogna diventare capaci di fare esperienza di
questi piani anche se solo nello stato di sogno o di sonno. Quando l’energia
pranica viene risvegliata attraverso il pranayama, questa ha modo di circolare
anche in queste aree scure. E’ così che tutta la città interna all’uomo può
illuminarsi e quindi permettere all’uomo stesso di rinascere in una nuova
dimensione di esistenza, fare esperienza di una nuova zona.
La
mia tradizione è quella del Vedanta ma ho oramai realizzato che la filosofia è
intellettuale e attraverso l’intelletto non si potrà mai raggiungere il punto
dal quale evolvere. L’intelletto può essere una barriera per il risveglio
spirituale e quindi necessitiamo di un modo molto più potente per trascendere. Io
ho provato molti metodi e ho scoperto che il pranayama è quello più efficiente.
Praticando
pranayama, non ci si deve preoccupare della mente; la mente selvaggia non
esiste più. Continuando a praticare pranayama, spingerete la forza pranica in
diverse aree buie della vostra coscienza e la mente evaporerà. Non ci sarà il
pensiero che è un impressione. Questo che leggete è un’impressione e si diventa
coscienti delle impressioni passo dopo passo. I pensieri non si muovono, non
viaggiano nel passato, nel presente e nel futuro, semplicemente sono lì.
Con
il pranayama, il processo spontaneo del corpo, del cervello e della mente può
essere controllato. Questo tipo di controllo, vi permette di dirigere il corso
della vostra vita, il vostro destino, la vostra morte. Quando cambiate la
struttura della materia fisica, anche la sostanza mentale subisce
automaticamente un cambiamento. La mente è un’ulteriore manifestazione del
corpo e quando influenzate la mente influenzate anche lo spirito. Cosi, corpo,
mente e spirito non sono la trinità ma l’uno, l’unità.
Se
volete raggiungere un’esperienza trascendentale, le pratiche di hatha yoga e
pranayama devono essere perfezionate osservando regole e limitazioni. Questo
non vuol dire rinunciare ai piaceri della vita ma, se avete deciso di saltare
in un’altra dimensione di coscienza, dovete essere pronti al sacrificio di
alcune cose che contrastano questo processo. Questo è un punto molto importante
da considerare. Vi ricordo quindi, ancora una volta, che le pratiche di hatha
yoga, di asana, di pranayama sono state messe a punto per sviluppare la qualità
della coscienza umana e non solo la mente. Solo con questo atteggiamento,
potrete progredire.
Ho
grande rispetto per la meditazione ma è necessario praticare i primi tre stadi
preparatori per poi andare oltre. Se la preparazione è perfetta, non ci sarà
bisogno di imparare a praticare meditazione. Un bel mattino, mentre state
praticando pranayama, la vostra mente si eleverà in un nuovo reame di
conoscenza.
—Dublin , 1979 European
Tour.
First published in YOGA Vol. 18, No. 3 (March 1980)
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