sabato 25 luglio 2015

Il vero scopo dello yoga ***seconda parte di HATHA YOGA – LE FONDAMENTA DEL TANTRA***

Swami Satyananda Saraswati
da yoga mag Agosto 2010 Teaching of Sri Swamiji

http://www.yogamag.net/archives/2010/haug10/teach4.shtml

Il vero scopo dello yoga è quello di creare equilibrio nell’interazione delle due forze, pranica e mentale. Quando si raggiunge questo equilibrio, gli impulsi generati scuotono sushumna nadi, la forza centrale responsabile dell’illuminazione dei centri più alti della coscienza umana.

Il vero scopo dello yoga non è quello di avere un corpo sano o di migliorare la salute ma di energizzare e risvegliare i centri più alti responsabili dell’evoluzione umana. Se l’hatha yoga non viene usato per questo, il suo vero scopo originale viene a mancare.

Il genere umano si deve evolvere. La trasformazione è un fatto scientifico e non filosofia o credenza. Il sentiero della trasformazione e dell’evoluzione dà uno scopo alla vita. Non possiamo rinnegare l’evoluzione. Nell’universo, tutto evolve, anche le rocce. Se esiste metamorfosi in ogni cosa creata, perché la coscienza dell’uomo non dovrebbe evolversi? Il corpo fisico è soggetto a continue trasformazioni che riguardano ogni molecola della sua sostanza materiale.

La gente deve iniziare a capire che la materia è la forma ultima di energia e quindi bisogna ridefinire quello che è il corpo e come la sua trasformazione può avvenire. Può quindi il corpo trasformarsi in particelle di luce? Questo è da capire a livello di termini scientifici e non di fede o idea. Può il corpo attraversare uno stadio di metamorfosi e se si, quale è il modo? La risposta è lo yoga.

Con lo yoga, il corpo viene reso più sottile e puro e può affrontare meglio il processo degenerativo del tempo e della malattia. L’hatha yoga mette in moto nel corpo fisico un processo dove l’interazione fra le particelle praniche e la forza mentale si trasforma. Fino a quando le molecole fisiche non si trasformano, diventa inutile discutere di compassione e unità.

Davanti a noi, si presenta una grande sfida. Se la materia nella sua forma ultima è energia, può questo nostro corpo fisico essere trasformato in energia solida attraverso le pratiche sistematiche delle sei tecniche di purificazione yogica, dalle asana e dal pranayama?

Hatha yoga è la preparazione al pranayama che è molto di più di un insieme di tecniche di respirazione. In sanscrito, ayama significa letteralmente dimensione e non controllo. Il pranayama viene praticato per espandere la dimensione del prana.  Anni fa, volevo conoscere di più circa le dimensioni del prana, volevo sapere se aveva livelli diversi di esistenza e a quale livello scorresse. Volevo sapere cosa succedeva se il flusso del prana veniva interrotto e così via. A quel tempo feci un sogno dove una bellissima città aveva strade lungo le quali c’erano dei poli elettrici ma io entravo negli edifici e tutto era spento, non c’era elettricità, tutto era immerso nel buio.

Allo stesso modo, dentro di noi ci sono diversi piani di esistenza, aree di coscienza che sono completamente al buio nonostante siano molto più belle e creative di quelle in quale noi viviamo. La domanda però è, come è che facciamo a penetrarle e ad illuminarle? Bisogna diventare capaci di fare esperienza di questi piani anche se solo nello stato di sogno o di sonno. Quando l’energia pranica viene risvegliata attraverso il pranayama, questa ha modo di circolare anche in queste aree scure. E’ così che tutta la città interna all’uomo può illuminarsi e quindi permettere all’uomo stesso di rinascere in una nuova dimensione di esistenza, fare esperienza di una nuova zona.

La mia tradizione è quella del Vedanta ma ho oramai realizzato che la filosofia è intellettuale e attraverso l’intelletto non si potrà mai raggiungere il punto dal quale evolvere. L’intelletto può essere una barriera per il risveglio spirituale e quindi necessitiamo di un modo molto più potente per trascendere. Io ho provato molti metodi e ho scoperto che il pranayama è quello più efficiente.

Praticando pranayama, non ci si deve preoccupare della mente; la mente selvaggia non esiste più. Continuando a praticare pranayama, spingerete la forza pranica in diverse aree buie della vostra coscienza e la mente evaporerà. Non ci sarà il pensiero che è un impressione. Questo che leggete è un’impressione e si diventa coscienti delle impressioni passo dopo passo. I pensieri non si muovono, non viaggiano nel passato, nel presente e nel futuro, semplicemente sono lì.

Con il pranayama, il processo spontaneo del corpo, del cervello e della mente può essere controllato. Questo tipo di controllo, vi permette di dirigere il corso della vostra vita, il vostro destino, la vostra morte. Quando cambiate la struttura della materia fisica, anche la sostanza mentale subisce automaticamente un cambiamento. La mente è un’ulteriore manifestazione del corpo e quando influenzate la mente influenzate anche lo spirito. Cosi, corpo, mente e spirito non sono la trinità ma l’uno, l’unità.

Se volete raggiungere un’esperienza trascendentale, le pratiche di hatha yoga e pranayama devono essere perfezionate osservando regole e limitazioni. Questo non vuol dire rinunciare ai piaceri della vita ma, se avete deciso di saltare in un’altra dimensione di coscienza, dovete essere pronti al sacrificio di alcune cose che contrastano questo processo. Questo è un punto molto importante da considerare. Vi ricordo quindi, ancora una volta, che le pratiche di hatha yoga, di asana, di pranayama sono state messe a punto per sviluppare la qualità della coscienza umana e non solo la mente. Solo con questo atteggiamento, potrete progredire.

Ho grande rispetto per la meditazione ma è necessario praticare i primi tre stadi preparatori per poi andare oltre. Se la preparazione è perfetta, non ci sarà bisogno di imparare a praticare meditazione. Un bel mattino, mentre state praticando pranayama, la vostra mente si eleverà in un nuovo reame di conoscenza.

Dublin, 1979 European Tour.
First published in YOGA Vol. 18, No. 3 (March 1980)