Da un Satsang di Swami Satyananda
Yoga Mag 1980
Qual è la relazione tra la concentrazione
sui chakra e il risveglio della kundalini?
La
concentrazione sui chakra è una parte del kundalini yoga anche se la sola
concentrazione non è sufficiente per svegliare la shakti. Prima che la
kundalini si svegli, sushumna nadi deve essere purificata e messa in attività.
Come diventiamo più consapevoli dei
chakra?
La
consapevolezza dei chakra dipende dall’evoluzione personale. Quando la
coscienza è stata purificata con gli sforzi spirituali, anche la coscienza dei
chakra ne trarrà vantaggio.
Nelle nostre
varie incarnazioni, abbiamo sviluppato diversi chakra. Se, quando praticate la
concentrazione sui chakra, sentite un chakra più di un altro, vuol dire che la
vostra evoluzione deve iniziare da lì.
Ci può dare una breve descrizione di ogni
chakra?
Muladhara chakra
è la radice sottile o la cornice dell’esistenza umana. Mula significa “la
radice”, adhara significa “supporto”. Nel corpo maschile questo chakra è
situato fra l’ano e gli organi genitali mentre nel corpo femminile si trova
nella cervice, dove la vagina si unisce all’utero.
Swadhisthana è
situato alla base della colonna vertebrale, nel coccige. Swadhisthana vuol dire
“la propria dimora”, ed è da dove genera
il modo di esprimersi di molte persone.
Manipura chakra si trova nella colonna
vertebrale sotto l’ombelico. La parola “mani” significa “gioiello”, “pura”
significa “città” di conseguenza manipura è conosciuto come la città dei
gioielli. E’ il centro dove viene immagazzinata l’energia vitale del corpo.
Salendo, troviamo Anahata, dietro la zona del
cuore. Anahata significa “non percosso, non rotto” ed è infatti il centro del
suono non percosso.
Vishuddhi chakra
è considerato il centro della purificazione in quanto purifica ed armonizza
tutti gli opposti e tutti i veleni. In Vishuddhi, il veleno e il nettare sono
separati e raffinati. Si trova nella colonna vertebrale dietro la regione della
gola.
Ajna chakra è il
centro di comando dove riceviamo istruzioni dal guru interno od esterno. La
parola “ajna” significa “comando”. Questo chakra si trova dietro il centro
delle sopracciglia in cima alla spina dorsale.
Il Bindu è il punto esatto dove i bramini
hindu mantengono un ciuffetto di capelli. La parola “bindu” deriva dalla radice
sanscrita “bind” che significa “dividere”, “separare”. E’ il punto dove l’uno si divide in molti. Il bindu è il
punto craniale che alimenta l’intero sistema ottico.
Sahasrara è il loto dai mille petali. La sua
natura è infinita. La correlazione fisica di questo centro è la ghiandola
pituitaria che controlla ogni altra ghiandola e ogni altro sistema del corpo.
Questi sono i
cosiddetti chakra maggiori e ognuno di loro ha un punto di risveglio che si
trova sulla parte frontale del corpo. Per muladhara è il chakra stesso; per
swadhisthana è l’osso pubico; per manipura, l’ombelico; per anahata, il cuore;
per vishuddhi, la gola; per ajna, il centro fra le sopracciglia. Il bindu ha
una linea diretta che porta a sahasrara.
E’ anche molto
interessante notare che ajna chakra è il simbolo degli hindu, il bindu è il
simbolo dei musulmani, anahata il simbolo dei cristiani e manipura quello dei
buddisti.
Ci sono altri chakra nel corpo umano?
Sotto muladhara
ci sono altri chakra che appartengono al regno animale e sono strettamente
legati al mondo dei sensi e non alla consapevolezza mentale. Quando la vostra
consapevolezza si stava muovendo attraverso questi chakra, la vostra mente era
associata solo con la coscienza sensuale. La coscienza individuale era
completamente assente, senza ego; Questi centri bassi non sono più in funzione
perché li avete trascesi e per voi non hanno nessun significato.
Sostanzialmente
ci sono 7 chakra alti e 7 chakra bassi che rappresentano i 14 piani di
coscienza.
Perché il loto di ogni chakra ha colori
diversi?
Come
i fiori che troviamo in natura hanno colori diversi a seconda della specie e
della zona in cui crescono, così succede che i chakra nell’essere umano sono
come i fiori e rappresentano i vari aspetti dello sviluppo o evoluzione.
Simboleggiano l’essere interiore, la gloria interiore. Uno può considerare se
stesso come una composizione di fiori multicolore
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