da un satsang di Swami Satyananda Sarasvati
Yoga Mag 1980
Ci può dire qualcosa di più su sahasrara
chakra?
Sahasrara è
supremo; è il culmine della kundalini.La sede originale della kundalini è in
Muladhara mentre la dimora di Shiva, del purusha o della coscienza più alta è
in Sahasrara. Shiva e Shakti sono le due entità eterne. Sahasrara è la sede
della coscienza più alta ed è pura coscienza. Non ha mobilità, attività,
movimento, vibrazione: è assolutamente immobile. Shakti, d’altro canto, è
dinamica, creativa, mobile e piena di vibrazioni. Quando la Shakti sale fino a
Sahasrara e si unisce con Shiva, si fa esperienza di un grande risveglio e si
realizza una nuova dimensione di coscienza.
C’è un modo di concentrarsi facilmente
sui chakra per noi che abbiamo difficoltà nel localizzarli?
Si, ci sono
delle chiavi maestre. Come potete individuare il punto esatto di muladhara
chakra? Mettere uno spillo non è certo il modo! Potete concentrarvi sulla punta
del naso o nasikagra mudra e così la vostra coscienza si fisserà nel punto
esatto di muladhara. Questa è per esempio una chiave maestra (master key).
Come
concentrarsi su ajna chakra? Non potete localizzarlo, potete solo immaginarlo.
Per primo, concentratevi sul centro fra le sopracciglia e cercate di ridurre
l’area della vostra concentrazione tutta su questo punto. Se avete difficoltà,
mettete del balsamo al centro fra le sopracciglia, chiudete gli occhi e la
pelle si contrarrà leggermente. Senza fare nessuno sforzo, sentirete la
sensazione e svilupperete la consapevolezza su quel punto così tanto che vi
apparirà come un piccolo sole radiante. Una volta che fate esperienza di
questo, la vostra mente si ritrarrà e si fisserà sul punto più difficile da
localizzare, ajna chakra.
Ci sono diversi
metodi come questo che vi permettono di scoprire il punto esatto senza
immaginare e senza fare nessuno sforzo.
Può suggerire una tecnica per
concentrarsi su tutti i chakra?
Vi fornirò
alcuni metodi. Potete sedervi tranquillamente e concentrarvi sia sui chakra che
sui loro punti di connessione nella parte frontale del corpo. Con uno strumento
musicale suonate la scala: sa re ga ma pa da ni sa oppure do re mi fa sol la si
do.
Abbinate le note
con i chakra e quando salite o scendete
la scala, spostate la vostra consapevolezza da chakra a chakra , da muladhara a
sahasrara.
Un altro metodo
prevede l’uso dei mantra. Ogni chakra ha un bija mantra: lam, vam, ram, yam,
ham e aum, rispettivamente da muladhara ad ajna. Praticate japa, ripetendo il
bija mantra mentre mantenete la coscienza nell’area corrispondente del chakra.
Per esempio, mantenete la mente su muladhara e ripetete lam in continuazione.
Poi concentratevi su swadhisthana e ripete per un po’ di tempo vam. Continuate
a ripetere l’apposito mantra per ogni chakra.
Potete anche
usare gli yantra e i mandala che riguardano ogni chakra oppure potete usare i
tattwa o gli elementi dei chakra. Queste tecniche di concentrazione sugli
elementi, fuoco, acqua, terra, aria ed etere, le trovate in ogni religione.
Ci sono pochi
esempi ma ci sono molte tecniche diverse.
Esistono dei benefici nel concentrarsi su
un chakra rispetto a concentrarsi su tutti?
Quando vi
concentrate su un chakra, il risveglio relativo a quel chakra si azionerà. Ogni
chakra è la sede di certe esperienze. Quando vi concentrate su manipura chakra,
percepirete un grande risveglio dell’energia che lo interessa. Quando vi
concentrate su anahata, avrete sentimenti di pace. Se vi concentrate su ajna,
farete esperienza della luminosità e se vi concentrate su swadhisthana, farete
esperienza di beatitudine che può ricordare alla beatitudine dell’orgasmo.
Queste sono
alcune delle esperienze che potete avere concentrandovi sui diversi chakra.
Quando la vostra concentrazione si sviluppa, le facoltà mentali relative sono
ugualmente coinvolte. I chakra corrispondono alle percezioni extrasensoriali
come la telepatia, la chiaroveggenza, la chiaroudienza, le premonizioni, ecc.
Se una persona ha fatto uso di droghe nel
passato, questo lo esclude dal risveglio dei chakra?
No ma una volta
abbandonate le droghe dovete purificare il corpo con l’hatha yoga e il
pranayama. Il sistema nervoso, il cervello, il sangue, il sistema respiratorio,
le ghiandole e l’intero corpo devono essere completamente liberi dalle tossine
per far si che avvenga il risveglio.
Un’operazione alla spina dorsale
influenza i chakra e le nadi nella regione dove si va ad operare?
Io conosco
personalmente un giovane uomo che era malato di cancro alla spina dorsale. Lo
incontrai al suo ritorno da Londra dove aveva subito un’operazione alla
colonna. Aveva ancora il cancro, poi gli ho insegnato le asana, il pranayama,
il prana vidya e alcune pratiche tantriche. Guarì e durante il corso del suo
sadhana ebbe esperienze spirituali bellissime. In meditazione profonda vide
Durga e percepiva delle sensazioni in muladhara quando si concentrava sulla
punta del naso.
Ho anche
osservato molta gente operata alla colonna vertebrale e ho constatato che il
sistema nervoso autonomo, il simpatico e il parasimpatico continuano a
funzionare in perfetto equilibrio. Da queste esperienze, sono arrivato alla
conclusione che anche un’operazione importante non disturba le nadi e i chakra
ma naturalmente su quella zona bisognerà lavorare ancora un po’ di più.
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