martedì 11 marzo 2014

“Nessuna paura, né della guerra né della morte”

Da Bhakti Yoga Sagar, volume 5 di Swami Satyananda Saraswati

Nessuna cultura, nessuna civiltà dovrebbe temere la guerra o aver paura della morte. Solo i codardi e gli schiavi parlano della non violenza. La morte è inevitabile. Se morirete in battaglia, otterrete la gloria ma potrete anche morire ignobilmente in un letto di ospedale a causa del diabete, della pressione circolatoria o per un attacco di cuore.
Il Signore disse ad Arjuna: “Devi combattere. Se verrai ucciso, andrai in paradiso. Se vincerai, regnerai su tutto l’impero. Ma devi combattere!”. Non dovreste parlare di guerra ma non dovreste neanche temere né guerra né morte. Non c’è ragione di criticare la guerra. Anche se condannate o criticate la guerra, questa ci sarà sempre. Non chiudete gli occhi davanti all’inevitabile; il punto di svolta della storia è la guerra. La guerra cambia le culture, la guerra cambia le civiltà; l’intera polarità cambia. Non abbiate paura delle guerre perché non le potrete fermare. Neanche i santi possono fermarla in quanto è la stessa natura che richiede la guerra. E’ solo dopo le guerre che molte civiltà, religioni, culture e sistemi politici sono stati buttati nel cestino della carta straccia.
La guerra non è un passo indietro; la guerra è un passo avanti. Centinaia e migliaia di persone muoiono ma la morte non è una perdita per l’umanità. Ogni morte paga in tempo i propri dividendi. La morte è inevitabile, perché quindi morire in ospedale? Muori in battaglia. Se vincerai, ti godrai una società nuova. Se sarai sconfitto, verrai ucciso e Dio si prenderà cura di te.
Non posso accettare questa idea così impotente. Questo è il linguaggio della gente impotente. La guerra del Mahabharata, la guerra fra Rama e Ravana e anche la prima e la seconda guerra mondiale hanno avuto luogo perché dovevano accadere. Cosa c’è di così grande nella morte? E ancora, cosa c’è di così grande nella nascita? Gli insetti, le zanzare, i cani, i gatti e gli asini nascono così come nascono gli uomini. Perché cercate di evitare la morte quando è inevitabile? Perché vi lamentate della morte? Anche i più grandi pensatori e filosofi hanno ceduto davanti alla morte. La morte non dovrebbe portare dolore. La morte è il romanzo della vita. Bisogna prendere la morte a braccetto.
Mi sto riferendo in particolar modo agli indiani che tendono a lamentarsi particolarmente della morte. Quando un lebbroso muore, questo viene riportato sui giornali ma cosa c’è di veramente così speciale in una simile morte? Quando un grande guru spirituale muore, si sente sempre il dovere di riportare la notizia sui giornali.
Dovete avere cura della vostra cultura. Fate dei vostri figli dei coraggiosi come Hanuman. Recitare l’Hanuman Chalisa vi aiuterà. La cosa ironica è che i bambini canteranno il nome di Hanuman e saranno pieni di spirito combattivo. Hanuman significa senza paura, forza nel corpo, mente, intelletto e in molte altre parti.
Nell’Hanuman Chalisa si dice:
Vidyaavaana gunee aati chaatura.
Raama kaaja karibe ko aatura.
Hanuman è l’erudito, il talentuoso, l’altamente qualificato e l’esperto. Ed è anche ancora più desideroso di servire Dio.
Sapete qualcosa di lui? Hanuman era uno studente, una persona erudita. Gunee significa qualificato, come un ingegnere chimico o elettrico; era straordinariamente sveglio e intelligente, riusciva a capire prima ancora che qualcuno gli parlasse. Per questi motivi, Sri Rama, che era un capo eccezionale, fece di Hanuman il suo segretario personale. Sri Rama chiamava Hanuman chatura shiromani il gioiello della corona della destrezza. Allora perché una cultura che ha venerato un eroe così talentuoso e coraggioso è diventata così debole e senza potere? Quando in una famiglia muore uno storpio, tutti i parenti piangono dal dolore. Io, invece, penserei:”Bene, è morto e si è liberato. Nella sua prossima vita rinascerà sano e in una famiglia migliore. La casa in cui ha vissuto era infestata da topi e insetti, pioveva dentro ed era fatiscente. Nella sua prossima vita troverà una casa più forte e fatta meglio. Ha lasciato questo posto per un posto migliore”.
La morte è come un cambio di corpo.


Swami Satyananda Saraswati


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.