di Swami Satyananda Saraswati
Talk at the
Fourth International Yoga Convention, Gondia, November, 1967, originally
printed in YOGA, Vol. 6, No. 7, 1968
da YOGAMAG nov/dic 2005
Dal momento che alcune persone sottovalutano le asana
e altri le sopravvalutano, cerchiamo di valutare le asana nel corso della
nostra crescita spirituale. Per molti, yoga significa solo asana mentre gli
yogi e i leader spirituali sostengono che la disciplina fisica delle asana non
sia del tutto necessaria all’
autorealizzazione. Entrambe queste visioni sono estreme in quanto le asana sono
sia necessarie che non necessarie.
Se uno jnana yogi pensa che solo attraverso la
conoscenza delle scritture si possa ottenere la conoscenza del sé, commette un
errore. Allo stesso modo, se un raja yogi rifiuta il corpo e si concentra solo
sul potere della meditazione, di sicuro non raggiungerà il proprio obiettivo in
quanto il suo sadhana verrà interrotto a causa di qualche malattia. Un bhakti
yogi confida sempre sul potere delle proprie emozioni, sulla devozione e
l’arrendersi al punto di credere di forzare il divino in modo da benedirlo con
il suo darshan. Un hatha yogi crede invece che se ogni cosa è al proprio
interno, potrà estrarla attraverso la disciplina fisica degli organi esterni ed
interni, dei muscoli, dei nervi, dei tessuti.
Tutte queste quattro visioni non sono libere da
pregiudizi e sono basate sull’inesperienza in quanto jnana yoga, bhakti yoga,
raja yoga e karma yoga non sono quattro sentieri separati ma sono come quattro
cerchi che si compenetrano e si sovrappongono e una parte di ognuno forma la
parte degli altri tre cerchi. Tutti i ricercatori spirituali, sia che seguano
il sentiero del bhakti, dello jnana, del raja, del karma e dell’hatha yoga,
hanno bisogno di praticare le asana. Queste infatti non sono destinate solo
agli hatha o ai karma yogi. I bisogni di tutti gli esseri umani sono più o meno
gli stessi, solo poche variazioni qualitative e quantitative sono necessarie
per variarli a seconda delle abitudini personali o delle caratteristiche
ereditarie.
Perché le asana sono
necessarie
Il sistema digestivo di coloro che siedono ore in una
posizione di meditazione o che praticano uno shastra sadhana per un notevole
periodo di tempo diventa debole. A causa dei sadhana intensivi, il metabolismo
diminuisce e tutte le attività organiche rallentano la loro funzione al punto
che il corpo si ammala. A meno che il corpo non sia completamente immune dalle
malattie e completamente puro, in queste condizioni non può esserci condizione
meditativa. Il corpo di una persona deve vibrare e pulsare con una salute
divina in modo da generare pensieri sottili.
Una persona troppo robusta, vigorosa, piena di vita
non può essere un modello di perfetta forma fisica in quanto il corpo ideale è
snello, flessibile e forte e possibilmente accompagnato da una mente piena di
gioia e speranza. Un fisico così è però possibile solo se i 72000 nervi del
corpo sono purificati dagli esercizi yogici. Le asana sono benefiche in tanti
altri modi in quanto controllano ghiandole e nervi, rendono il corpo flessibile
e mantengono la colonna vertebrale in una buona condizione di salute.
Quest’ultimo fatto è fondamentale perché è la condizione necessaria per
liberare il passaggio di sushumna nadi. Onestamente si può dire che le asana
segnano la strada per sadhana più alti. Il corpo e la mente di una persona
devono essere sotto perfetto controllo. Attraverso la pratica di alcune
semplici posture ci si può mantenere sani.
L’esercizio integrale
Le asana sono esercizi di yoga che servono a mantenere
corpo e mente sani. Se il corpo non è sano, non lo sarà neanche la mente e se
la mente non è sana anche i pensieri ne saranno influenzati. Le asana
migliorano l’integrità personale anche se il fine primario è quello di ottenere
una salute migliore. Così come è necessario il cibo per nutrire e fornire
energia al corpo, alcuni tipi di esercizi sono necessari per far funzionare
bene muscoli, ossa, articolazioni e centri nervosi.
Le asana, il primo passo nello
yoga
La pratica quotidiana delle asana riduce le tensioni
nervose e muscolari, migliora il sistema digestivo, rimuove la letargia e la
pigrizia e permette di mantenerci attivi ed efficienti durante tutto il giorno.
Quando corpo e mente sono liberi dalla tensione, il lavoro fisico e mentale
aumenta. Le asana proteggono dai disordini interni al corpo e danno forza e
salute. Ci sono asana specifiche per prendersi cura del fegato, della
digestione, delle malattie che riguardano il sangue.
Oggi molte malattie sono psicosomatiche a causa della
mancanza di coordinamento fra corpo e mente. E’ idea comune di tanti yogi e
psicologi che i disordini mentali come la nevrosi, la nevrastenia, l’insonnia,
ecc. possano essere curati con le asana. Una giusta combinazione di asana
previene il decadimento del corpo e della mente, mantiene giovani e fornisce
equilibrio mentale e fisico.
In ogni parte del mondo, la gente deve affrontare
tensioni in ogni sfera della propria vita in quanto il mondo stesso è pieno di
tensioni. La yoga terapia, di cui le asana sono la pratica principale, mantiene
corpo e mente in equilibrio e dona stabilità che poi è il risultato naturale
della pratica di yogasana. Le pratiche yogiche correggono velocemente i
problemi mentali come la rabbia, l’agitazione mentale, la depressione,
l’insoddisfazione, ecc. Lo yoga è un processo graduale che può essere
accelerato dalla pratica quotidiana. Lo yoga ha fornito dei risultati positivi
e definitivi a milioni di persone e questo è infatti il segreto dietro la sua
popolarità nonostante i cambiamenti del mondo nelle ultime migliaia di anni.
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