Come si trova
il Guru?
di Satsang di Swami Satyananda
tratto da http://www.rikhiapeeth.net/
Capita
a volte che i guru siano in cerca di discepoli che prima o poi troveranno ma i
discepoli sono impazienti e vogliono il guru migliore senza capire e conoscere
che loro stessi devono essere i discepoli migliori. Un discepolo può trovare il
guru solamente in base al proprio sviluppo.
Da
che parte sta il discepolo? Quale é il suo traguardo spirituale? Quale é il
livello del suo distacco? Tutto ciò non ha importanza in quanto i guru sono
sempre alla ricerca di discepoli e non per aumentare la propria tribù ma perché
sono anime disinteressate ed ispirate che agiscono nel bene delle anime che si
trovano in avidya e nel buio.
Non
preoccupatevi e non perdete il vostro tempo alla ricerca di guru, potreste
trovare materiale sbagliato. E’ meglio prepararsi, sviluppare distacco,
migliorare la sincerità, correggere l’ordine dei propri pensieri e della
propria vita, migliorare la qualità della vostra concentrazione, andare ai
Satsang, ai kirtan, ai bhajan e così via.
Un
guru deve essere un sadhaka. Anche se non è in grado di cantare o di tenere dei
discorsi, anche se non sa interpretare i Brahma Sutra e la Bhagavad Gita, deve
comunque fare esperienza perché senza esperienza sarebbe solo un logico, una
persona con intelletto in grado di spiegare le scritture, sarebbe un Acharaya,
non un guru. Gente come Ramakrishna, Ramana Maharish, Anandamayi Ma, Kabir,
Mirabaj, Tukaram e Gyandev potevano parlare della natura di ogni forma di
realtà perché ne avevano fatto esperienza e avevano rimosso avidya. Quando
Kabir morì, il suo corpo fisico si trasformò in fiori. Quando Mirabaj lasciò il
corpo, si trasformò in una forma fisica di luce, diventò Jyoti.
Colui
che ha il controllo dei tattwa, che ha il controllo dei propri samskara, che
può viaggiare dentro e fuori se stesso ed è stato dotato con la visione della
luce, che può perdere consapevolezza senza paura della morte, è un Guru.
Guru
è una parola composta da due lettere, gu che significa buio e ru che significa
scacciare. Guru significa dispersore del buio. Ma cosa è il buio? Avidya è
buio. Siamo tutti nel buio perché non possiamo vedere la luce. E cos’è la luce?
Atmajyoti, il Sé, è la luce.
Quindi
non preoccupatevi di cercare un guru. Diventate buoni discepoli e poi troverete
un guru. I guru sono nati guru, i discepoli sono nati discepoli. Se il guru è
grande, anche i discepoli saranno grandi. Non pensate che esista una promozione
da discepolo a guru. I discepoli non diventeranno mai guru, I miei discepoli
possono chiamarmi guru ma io stesso sono nato discepolo e tale rimarrò. I guru
sono coloro che discendono con la particolarità della divinità dagli alti reami
della consapevolezza sul piano della nostra coscienza. Quindi, noi rimaniamo
discepoli e loro guru.
Fino
a quando non avrete un guru non potete dichiararvi discepoli e questo è chiaro.
Io sono sempre un discepolo del mio guru e non posso diventare un guru perché
se un discepolo è pieno di gloria, lui è più grande del guru. Se diventassi
guru, il mio ego diventerebbe grasso come un bufalo. L’ego è il grande nemico
di un aspirante spirituale. “Sono un grande uomo” – ecco, questo pensiero è una
bomba ad orologeria. “Sono un guru” – ecco, questo pensiero è veleno, un virus.
“Sono un discepolo” – ecco, questa è umiltà, semplicità perché se vi
considerate modesti più di un filo d’erba, sarete più vicini a voi stessi e a
Dio, e ancora più vicino alla creazione. Così ho sempre vissuto con la
consapevolezza del discepolo e sto lavorando come un medium, come uno strumento
del mio guru.
Come si
diventa buoni discepoli?
Un
grande discepolo non è un buon discepolo. Ci deve essere completa umiltà,
assenza di ego, sottomissione totale come se non si esistesse, come se si fosse
un flauto. Un bambù vuoto può diventare un flauto ma non ci devono essere nodi.
Solo così può produrre una bella melodia. Fino a quando esisterete, il guru non
potrà essere in voi. Perché lui possa funzionare attraverso voi, dovete
svuotarvi. E questo processo è possibile solo con la pratica del sadhana. Un
discepolo non deve praticare hatha yoga, raja yoga, karma yoga o bhakti yoga,
deve solo svuotarsi.
Mio
Signore, prima di te io non esisto. Non posso pensare. Tu pensi attraverso me.
Lascio la scelta della mia vita nelle tue mani. Questo è il tipo di abbandono,
quello che noi chiamiamo atma samarpan. L’abbandono è la chiave di quello che
chiamiamo la conoscenza più alta. Per quanto tempo potete mantenere alta la
vostra testa se è piena di arroganza e ignoranza, se c’è conflitto e dualità.
Per sradicare questa dualità ci vogliono diverse vite.
Forse
il vostro guru non è grande ma un uomo ordinario. Forse il mio guru è molto più
ordinario di me, non lo so, ma quando mi svuoto e mi abbandono completamente in
totale umiltà, ecco che le cose accadono.
Il
guru rappresenta due realtà, l’insegnante e la realtà permanente. Il guru è
l’insegnante e l’abitante del vostro cuore. Come insegnante vi potrà insegnare
e come abitante del cuore vi guiderà nella vostra evoluzione e nel vostro
appagamento. Lasciate che le cose accadano. Il guru è il pastore; se lo
lascerete fare, si prenderà cura di voi.
Quali sono i
pericoli della vita sprirituale?
Nella
mia vita di discepolo, ho osservato diverse cose che potrebbero essere pericolose.
Quando vivevo con il mio guru, Swami Sivananda, in molti pensavamo di sapere
più di lui. Infatti, credevamo che la crescita e lo sviluppo dell’istituzione
dipendeva dai nostri sforzi. C’era molto intellettualismo in noi e a causa di
questo nessuno riusciva ad avvicinarsi al nostro guru come un fanciullo. Una
volta gli abbiamo posto questo problema chiedendogli: “Spesso ci sentiamo come
se sapessimo più di te e a volte pensiamo anche tu stia facendo degli errori”.
Swamiji rispose così: “Avete ragione”. Quella era tutta la sua grandezza e
quella era anche la nostra meschina mancanza di vedute.
Quando
diventate un discepolo, sia laico che sannyasin, e avete accettato un mantra da
un guru, diventa importante che lui possa vivere nel vostro cuore come una luce
costante. Mantenendo la consapevolezza sul vostro guru, sarete in grado di
sviluppare il satguru, il guru che dimora all’interno.
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